Contro Il Cyber-Bullismo

  1. Bambina di 12 anni tenta il suicidio,18/01/2016

    AvatarBy Simo Rizzo il 15 Feb. 2016
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    18 gennaio 2016
    Pordenone - Vittima di cyberbullismo, una dodicenne si lancia dalla finestra della sua cameretta.

    Fortunatamente è rimbalzata sulla tapparella aperta di una finestra sottostante - la giovane abita al secondo piano - che ha attutito la caduta.

    E' stata trasportata d'urgenza in terapia intensiva dell'ospedale di Pordenone e secondo le prime informazioni non sarebbe in pericolo di vita, pur avendo riportato numerose fratture con la sospetta lesione della colonna vertebrale.

    La psicologa, l'aggressività dei ragazzi è colpa dei genitori

    A fare la scoperta di quanto accaduto sono stati i genitori. Prima di mettere in atto la tragica determinazione ha scritto due lettere ritrovate stamattina in camera: una indirizzata ai suoi genitori in cui chiedeva scusa per quanto si accingeva a fare, una ai compagni di classe in cui scrive:"Adesso sarete contenti"

    La dodicenne mancava da una settimana per una infezione alle vie respiratorie. La madre ha scoperto il gesto entrando nella sua cameretta per somministrare l'aerosol: la finestra era aperta, si è sporta e ha visto il corpo della figlia a terra, soccorsa da un vicino. Trasportata in elicottero all'ospedale di Udine, è grave ma non rischia la vita. Ha subìto numerose fratture ed è in corso un esame per una sospetta lesione spinale, tuttavia è sempre rimasta cosciente e muove le gambe.

    Edited by Simo Rizzo - 15/2/2016, 21:07
    Last Post by Simo Rizzo il 15 Feb. 2016
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  2. Il caso di Amanda Todd

    AvatarBy Simo Rizzo il 10 Feb. 2016
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    Questo è uno dei più grandi casi di suicidio per cyber-bullismo e bullismo nella storia:

    Il 7 settembre 2012, Amanda Todd caricò su YouTube un video dal titolo My Story: Struggling, bullying, suicide and self harm (La mia storia: lotta, bullismo, suicidio e autolesionismo), nel quale, tramite una serie di flashcard, raccontava la sua esperienza di violenza.

    Al secondo anno di scuola media, Amanda si divertiva a fare nuove conoscenze tramite una video chat. Durante una conversazione, un estraneo l'avrebbe convinta a fotografarsi il seno nudo. L'individuo l'avrebbe poi ricattata, minacciando di mostrare la sua foto in topless ai suoi amici a meno che lei non si fosse mostrata a seno nudo in un video. All'alba del Natale successivo, la polizia bussò a casa sua alle 4:00 del mattino, informando la famiglia Todd che una foto di Amanda in topless stava circolando on line. Amanda ne fu traumatizzata, manifestando ansia, depressione acuta e attacchi di panico. La sua famiglia cercò invano di aiutarla, trasferendosi. La ragazza iniziò a fare uso di alcool e droghe, con pesanti attacchi di ansia.

    Un anno dopo il ricattatore si fece nuovamente vivo: creò un falso profilo Facebook di Amanda, usando la sua fotografia in topless. L'uomo cominciò a contattare i nuovi compagni di classe di Amanda nella sua nuova scuola. Ancora una volta Amanda Todd si trovò costretta a cambiare scuola per una seconda volta e riallacciò i contatti con una sua vecchia conoscenza. L'uomo la convinse ad avere rapporti sessuali, mentre la fidanzata si trovava in vacanza. La settimana successiva, al rientro della fidanzata dalle vacanze, l'amico con la fidanzata e un gruppo di altri ragazzi l'aggredirono all'uscita dalla scuola. Amanda tentò il suicidio ingerendo candeggina, ma si salvò grazie all'intervento tempestivo dei soccorsi.

    Al ritorno a casa Amanda lesse su Facebook commenti offensivi sul suo tentativo di suicidio. La sua famiglia si trasferì nuovamente in un'altra città, ancora senza risultati. Sei mesi più tardi ulteriori messaggi offensivi furono pubblicati sui social network. Il suo stato mentale peggiorò, trascinandola nella spirale dell'autolesionismo. Nonostante prendesse anti-depressivi e consultasse uno psicologo, ebbe un'overdose di medicinali e trascorse due giorni in ospedale. Amanda fu inoltre oggetto dello scherno di altri studenti nella sua scuola per i suoi voti bassi, conseguenza delle sue difficoltà di apprendimento e del tempo trascorso in ospedale per curare la sua depressione grave.

    Al 30 settembre 2015 il suo video di denuncia aveva ricevuto oltre 11.166.867 visualizzazioni, e il suo link fu presente in centinaia di siti web di testate giornalistiche di tutto il mondo.
    Last Post by Simo Rizzo il 10 Feb. 2016
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